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Questa pagina è dedicata all'argomento attinente alla Fede. Nel nostro sito web, c'è tutto l'argomento che ognuno può leggere, così anche uno spazio che parla della Fede e della sua realtà in questo nostro mondo modernizzato. Parlare oggi della Fede è importante, anche se noi abbiamo l'impressione che gli uomini non fossero interessati più di tale argomento. Tuttavia, noi cerchiamo di darvi delle notizie, anche se parlando in mezzo al deserto, fa niente; è importante che ogni anima trovi un opportunità edificante per la propria santificazione.
La fede è un elemento fondamentale della vita umana. Attraverso la fede, le persone possono trovare significato e scopo nella vita, superare le difficoltà e le incertezze, e creare relazioni significative con gli altri.
La fede può assumere molte forme differenti, dalla fede religiosa a quella in se stessi o in qualcosa di più grande. In ogni caso, la fede fornisce una guida per l'azione e una fonte di ispirazione per superare le sfide della vita.
La fede religiosa, in particolare, offre una prospettiva spirituale sulla vita che può aiutare le persone a trovare significato e scopo nella vita. Attraverso la preghiera e la meditazione, le persone possono stabilire una relazione personale con una forza superiore, che può essere di grande conforto e aiuto nei momenti di difficoltà. Inoltre, la fede religiosa può fornire un senso di comunità e appartenenza, creando relazioni significative con gli altri che condividono la stessa fede.
La fede in se stessi è altrettanto importante. Avere fede in se stessi significa avere fiducia nella propria capacità di superare le difficoltà e raggiungere i propri obiettivi. Questo tipo di fede può aiutare le persone a superare la paura e l'insicurezza e a prendere decisioni coraggiose e significative.
Infine, la fede in qualcosa di più grande può aiutare le persone a trovare significato e scopo nella vita, sia che si tratti di una causa sociale, di un ideale o di un progetto ambizioso. Questa fede può fornire una fonte di ispirazione e motivazione per fare la differenza nel mondo.
In sintesi, la fede è un elemento fondamentale della vita umana che può assumere molte forme diverse. Indipendentemente dalla forma che assume, la fede può aiutare le persone a trovare significato e scopo nella vita, superare le difficoltà e le incertezze, e creare relazioni significative con gli altri.
Che cos'è il parlare in lingue?
La glossolalia o il parlare in lingue è un linguaggio dello Spirito Santo. Se è suo il parlare in lingue, vuol dire che sia lui l’unico a permettere ad ognuno di proferire secondo il suo volere. A mio avviso, indurre la persona a profetizzare o a parlare in lingue per forza direi, è un obbrobrio contro la volontà dello Spirito Santo.
Proviamo a scrutare cosa dice la Scrittura a proposito del parlare in lingue. Innanzitutto, Dio è l’autore del dono (ex parte Dei), gli uomini sono semplicemente passivo recettori del dono di Dio. In realtà, lo Spirito Santo che suscita nella persona a parlare altre lingue (Atti 2,4), non parla gli Atti degli Apostoli delle lingue strane o lingua ignota, ma una lingua nuovo che ha bisogno dell'interprete capace di rivelare i suoi contenuti. Infatti si legge nel vangelo di Marco capitolo 16 e versetto 17 che uno dei doni che avrebbero accompagnato i credenti in Cristo è il parlare in lingua nuova; ancora una volta la Scrittura non dice una lingua di difficile comprensione. Il profeta Isaia infatti aveva già vaticinato che il Signore avrebbe un giorno radunato tutte le lingue (Isaia 66,18b), e avrebbero una comprensione maggiore sulle opere meravigliose di Dio.
Nel giorno della Pentecoste si è realizzata finalmente la profezia di Isaia circa il conferimento delle lingue nuove al suo popolo (Atti 2,4). Avvenne che mentre gli apostoli radunati in un luogo, ricevettero il fuoco in forma di lingua e parlavano altre lingue che gli abitanti che abitavano presso in quel luogo, sentirono parlare la loro lingua natia. Ma la lingua che loro avevano udito con le orecchie erano ben comprensibili a ciascuno di loro. Una lingua nuova usciva dalla bocca dei discepoli, non dice la Scrittura che erano lingue incomprensibili, anzi al contrario.
La lingua nuova dice che veniva data per mezzo dello Spirito Santo direttamente, non diceva che poteva insegnare gli uomini insegnando a ciascuno di parlare in lingue. Il parlare in lingue è un dono dato dallo Spirito Santo e gli faceva esprimere secondo la sua Divina ispirazione (Atti 2,4).
Il versetto 11 racconta che udirono gli abitanti parlare nelle loro lingue di appartenenza circa le opere grandi di Dio, non parla che i discepoli avevano interpretato la lingua col blaterare (Atti 2,11). Nel capitolo 19 degli Atti degli apostoli, San Paolo testimonia che lo Spirito Santo discese su di loro dopo averli ricevuto l'imposizione delle mani (Atti 19,6) e parlarono in lingue e profetizzavano. Se la lingua parlata non fosse comprensibile al livello umano, allora come poteva dire che si trattava di una profezia? In 1 Corinzi 12,10 San Paolo sottolinea il fatto che lo Spirito Santo dava il suo dono a ciascuno i carismi tra cui il parlare in varietà delle lingue. Si dice della varietà delle lingue, ma non dice del blaterare una lingua. Quindi presupponeva che si trattava di una lingua accessibile alla portata degli uditori. Ancora una volta, non dice che tale linguaggio sarebbe incomprensibile alle loro orecchie il parlare in lingue.
Addirittura, San Paolo parlando e ha messo in risalto facendo l'elenco dei carismi di maggiore importanza come essere apostolo tra i primi. Essere apostolo è il top tra i carismi, mentre il dono delle lingue si trova per ultimo. Come mai il dono delle lingue San Paolo non ha messo come priorità tra i carismi? (1 Corinzi 12,28).
Un'altra riflessione che San Paolo ha voluto sottolineato mettendo il risalto riguarda i carismi che non tutti possono avere in quanto lo Spirito dava un carisma ciò che egli vuole(1 Corinzi 12,30), quindi il ricevere un dono che è simile ad altro fratello non è possibile. Molti capi della comunità non hanno compresso questo che non possono pretendere né obbligare al membro di avere quasi per forza il dono del parlare in lingue. Alcuni leader della comunità inducono addirittura i membri a profetizzare, costringendo quasi ognuno a profetizzare anche se non è nemmeno in grado di proferire.
Il parlare in lingue non deve essere un vanto come dice San Paolo (1 Corinzi 13,1), anche se il parlare in lingue fosse detto come il parlare il linguaggio di un angelo, nemmeno in questo il credente non deve attaccare il cuore in quanto il carisma più grande da possedere è la carità (1 Corinzi 13,1). Il parlare in lingue non ha nessun valore se manca la carità. Nella comunità ogni membro deve optare a possedere il carisma più grande che è l’amore, non il dono di minore importanza. Cerca piuttosto di favorire l'unità, l’armonia, la pace tra i membri, e non si deve mai vantarsi dei carismi ricevuto, tra l'altro è di minore importanza.
Addirittura, i carismi di cui molti sono tentati ad avere è il parlare in lingue che alla fine come dice San Paolo cesseranno anche essi (1 Corinzi 13,8). Se tali carismi cesseranno e si perderanno i loro valori nella comunità, a che cosa serve se è di breve durata? Non va mai dimenticato che il concetto del “dono” è sinonimo al regalo, quindi può essere ripreso dal donatore un giorno, e lo fa sparire dalla persona; per cui San Paolo aveva ragione che tutti i carismi cesseranno tranne la carità. Pertanto lungi da noi ogni vanità, ciascuno metta in guardia la propria vita dalla tentazione dell’idolatria (anche desiderando un carisma) che spesse volte uno si crede di averlo ottenuto da Dio, pensando che fosse permanente, invece Dio può un giorno ritrattare perché è solo “un dono”.
Innanzitutto, la funzione del dono delle lingue come dice San Paolo è il parlare a Dio ma non agli uomini in quanto è una lingua misterioso ed incomprensibile (1 Corinzi 14,2), bisogna capire a fondo cosa intendeva San Paolo quando dice di lingue misteriose ed incomprensibile, forse lo possiamo ammettere l’ipotesi di una lingua blaterare? Una delle funzioni per cui uno parla in lingua è l’edificazione di se stesso, però serve solo se uno è capace di interpretarlo per il bene della comunità. (1 Corinzi 14,4). San Paolo propone che meglio la profezia piuttosto che parlare in lingue in quanto, è più importante l’edificazione della chiesa tramite la predicazione e non la propria edificazione (1 Corinzi 14,5).
Il parlare in lingue può essere inutile (1 Corinzi 14,6.10) se nessuno interpreta, ne insegna il contenuto che Dio vuole trasmettere. Di per sé, se uno è consapevole di avere il dono del parlare in lingue, dovrebbe pregare che ci sia la capacità di interpretarlo, altrimenti la profezia di quel messaggio può diventare inutile (1 Corinzi 14,13.14.18). San Paolo preferiva più l'insegnamento detto in poche parole ma è frutto della propria intelligenza piuttosto che dire mille parole fatte con il dono delle lingue (1 Corinzi 14,19). Nella comunità il parlare in lingue non si deve vantarsi perché non è un segno adatto per chi crede, ma per i non credenti. L'unico segno per i credenti è la profezia (1 Corinzi 14,22). Il rischio del parlare in lingue che gli iniziati non credenti si scandalizzano e possono dire: voi siete pazzi? (1 Corinzi 14,23), mentre la profezia fa comprendere anche agli iniziati circa la conoscenza fondamentale per cui bisogna credere in Dio. Tutti i doni suscitati dallo Spirito dovrebbero edificare la chiesa e rincuorare gli iniziati anziché farli scandalizzare (1 Corinzi 14,27).
Egli raccomanda ai leader della comunità che sia messo in ordine i carismi che ognuno ha ricevuto come dono dallo Spirito Santo affinché la chiesa sia edificata. Il comportamento giusto da usare di fronti ai carismi è sollecitare alla predicazione o alla profezia (1 Corinzi 14,39) e non il parlare in lingue che non edificia.
Se il dono del parlare in lingue non c’è nessuno tra i fratelli capace di interpretare il messaggio per l'edificazione della comunità è meglio tacere (Proverbi 17,27-28). Il parlare in lingue può essere causa di discordia e di litigi (Salmo 55,10). Il parlare in lingue dovrebbe suscitare nella comunità comunione e non confusione, se il dono non giungesse a tale scopo, allora bisognerebbe discernere bene se il parlare in lingua fosse di origine Divina o puramente umana. Per ulteriori approfondimento, clicca qui
La mia testimonianza sul parlare in lingue
E’ capitato una volta anche a me che una posseduta mentre parla con me al telefono, il maligno in lei si è manifestato, ringhiava di brutto e nello stesso tempo parlava in lingue identiche a quello che proferivano alcuni fratelli durante il raduno di preghiera in comunità. Allora mi ha fatto venire in mente che anche il diavolo dunque può parlare in lingue, perciò occorre la vigilanza da parte del ministro della comunità che non ci sia una interferenza da parte dello spirito immondo onde evitare gli inganni.
Un’altra esperienza da neo sacerdote, essendo sacerdote carismatico ed esorcista anch’io, mi sento di essere responsabile delle anime, so che molte non sanno di tale argomento, per cui vorrei anch’io contribuire per chiarire questa tematica, sperando poi che lo Spirito Santo mi dia una lume: un linguaggio semplice per poter far capire e spiegare meglio il concetto agli iniziati.
So che non è di facile comprensione il mistero del dono del parlare in lingue, in realtà, spiegare il dono del parlare in lingue dipende tutto dallo Spirito Santo. Comincio il mio percorso quando un giorno, ero appena ordinato sacerdote nel mio paese nelle Filippine, il parroco mi aveva subito fatto celebrare per la prima volta la Messa nella sua parrocchia. Io come abitudine mio, andavo in anticipo in chiesa per prepararmi, e lo facevo stando nel confessionale. Una ragazza giovane entrò a confessarsi e cominciò a parlare in lingue e non capivo. Addirittura, pensavo che fosse una cinese, gli ho incoraggiato di parlare chiaramente perché non capivo. Ella imperterrito, continuò la sua confessione, parlando in lingue senza darmi minimamente retta. Io pregai allo Spirito Santo rassegnando, intanto gli dicevo: tu hai capito tutto io, tuo ministro neanche un“akka”. Poi uscì dal confessionale e perse di vista quella ragazza. Avevo un pensiero che fosse lei una carismatica che aveva un dono del parlare in lingue.
Il dono del parlare in lingue spetta allo Spirito Santo
In realtà, il dono del parlare in lingue (glossolalia) direi è una lingua che viene data esclusivamente in dono dallo Spirito Santo (indipendentemente dalla propria preparazione culturale). Lui solo può suscitare nella persona il parlare e far pronunciare in maniera incontrollabile spiegando ai fratelli il messaggio di Dio. Se lo Spirito Santo permette alla persona di parlare senza che facesse nulla di propria iniziativa, allora è segno che ha ricevuto un dono. Se uno lo fa solo perché sa parlare usando la tecnica, direi che non è d'ispirazione Divina ma viene dal proprio io.
Il dono della glossolalia non è un dono maggiore ma la carità come dice San Paolo. Se non ha un'importanza centrale il parlare in lingue, quindi non va mai indotto la persona a parlarne per forza, facendogli profetizzare senza che abbia un’ispirazione dall’alto. Direi che è un’offesa al datore del dono perché non è suscitato da lui medesimo, per cui può avvenire la cosiddetta: auto soggezione. E’ ovvio che lo Spirito Santo non c’entra nulla nella sua vicenda personale perché blaterava solo e basta. Direi che far stimolare il parlare in lingue una persona che non è ispirata da Dio è un sacrilegio. E’ la stessa cosa ciò che accade durante il riposo nello Spirito, alcune succede solo per un’auto soggezione.
Se è dono di Dio la glossolalia, è inutile che un leader che invita o peggio ancora induce il fratello o la sorella a parlare, costringendo contro la sua volontà. Il responsabile della comunità deve vigilare, che non cadano nel fanatismo superficiale, falsificando i carismi di Dio. Bisogna avere l'umiltà che sia lo Spirito Santo a suscitare nei fratelli i suoi doni gratuitamente, ma non a noi fingere come avessimo noi i carismi ricevuti da che poi in realtà non abbiamo nulla di carisma autentico.
Cos'è il riposo nello Spirito?
Anche io come sacerdote che segue vari gruppi del rinnovamento nello Spirito da molti anni compressi i carismatici, ed essendo esorcista, vorrei dare anche il mio contributo pur di far capire ai nostri fedeli che il riposo nello Spirito è benefico: dona guarigione interiore, tuttavia non è lo scopo centrale da raggiungere durante la preghiera di lodi ma la comunione d’amore con Cristo.
Se uno pensa di ottenere il riposo nello Spirito come scopo suo per cui intensificare la preghiera, le lodi e cosi via, pur ottenendosi un buon risultato, cadendo e si riposa nello Spirito non è accettabile, perché sembrava che una creatura umana condiziona e con forzatura, inducendo la persona a farlo riposare, a mio avviso non permette che lo Spirito Santo soffia dove e come vuole ma solo per alimentare i tuoi capricci personali.
Occorre evitare tale intento assurdo che parte dalla testa della gente che in realtà, non è lo scopo principale per cui si prega e loda lo Spirito Santo, ma per dare gloria soprattutto a Dio, non è l’appagamento del proprio io che è uno specie di idolatria.
Alcuni sacerdoti teologi spiegano il significato e l’importanza del riposo nello Spirito Santo in maniera generica ma è chiarissima, mentre vorrei dare un chiarimento al fenomeno anch'io nello specifico, basandomi sull'esperienza personale. Quando ero giovane adolescente, appena stavo partecipando alla preghiera nel mio paese, avevo visto molte partecipanti cadere perdendosi la forza e si mollecchiava e restava a terra al suolo in uno stato di riposo. Mi sono sempre chiesto il perché succede ad alcuni, per me ero in me stesso con la mia mente vigile e sveglio, mi ero concentrato anch’io e non mi era mai successo neanche una volta il fenomeno.
Altri davano testimonianza circa la bellezza che si provava durante il riposo, ma non mi è mai chiaro tale fenomeno: direi è soggettivo. Mi è successo per la prima volta un riposo nello Spirito quando ero in piena crisi sacerdotale, un padre carismatico del mio paese, mentre mi imponeva le sue mani, ero caduto istantaneamente senza più conoscenza presso l’altare. In quella chiesa c’erano migliaia di persone e molti altri accadevano come era accaduto a me. Ho attribuito quel fenomeno accaduto a me come fosse un dono ed atto di liberazione dai demoni della confusione e della crisi.
Quando esercitavo l’esorcismo, un confratello mi aveva spiegato, chiarendo il fenomeno che il cadere nel riposo dello Spirito non è un segno positivo, vale a dire, quando un’anima cade durante la preghiera, non è dovuto dalla forte soggezione o da altro motivo quasi come fosse una forzatura emotiva e psicologica bensì è causato esclusivamente da una turbolenza o una malattia spirituale che è presente nella persona medesima.
Ho notato e trovo conferma che la maggior parte degli indemoniati o posseduti cadevano tutti per terra. Era successo proprio a me in quella chiesa a Catania, pensavo che fossero pochi persone che avevano il problema spirituali di possessione, ma mi ero reso conto che quasi tutti i partecipanti in quell’incontro di preghiera erano affetti dalla possessione demoniaca, così facendogli cadere come un pero senza forza.
Per me il riposo nello Spirito è un processo di guarigione, ma quando c’è una presenza demoniaca nel corpo, lo Spirito Santo mentre scende sulla persona, fa perdere l'equilibrio al soggetto e fa andare in tilt, grazie alla potenza dello Spirito Santo che contrastava e combatteva contro quelle presenze demoniache nelle persone.
Per cui, se uno non ha nessun spirito immondo nel corpo, non dovrebbe accadere il fenomeno del riposo, ma se succede, è già un segnale che ci fa capire che quelle persone cadenti hanno una turbolenza spirituale che hanno bisogno di accompagnamento per essere aiutato a guarire e a liberare dalla loro condizione di vita.
Mi sento dire qualche commento ed opinione atea che la Fede avrebbe inventato gli uomini come preti. Se fossero loro ad inventarlo, darei complimenti perché sarebbe un'invenzione geniale. Se ti dicessi che gli alieni costruirono le piramidi che si trovano nella terra d'Egitto con le loro mani, allora non è degno di credito anche questa geniale creazione? Se fossero i preti ad inventarlo, allora per farlo funzionare costantemente nel corso di 3,000 secoli, avrebbero potuto pure creare un modo geniale quale formula segreta per non farla sparire del tutto dalla faccia della terra la Fede in Cristo. Tuttavia, siamo arrivati finora a millenni di anni, ma la Fede ha sempre resistito pur avendo affrontato delle tempeste e delle eresie contro di essa, e alcuni credenti furono martirizzati, ma è ancora in piedi fino ad oggi. Mi domando: Come mai non è scomparsa totalmente la Fede? Mentre i dinosauri non ci sono più? Non è degno di credito anche questo, se fossero davvero i preti, quali veri artefici della cosiddetta "fede", come mai è sempre in vigore anche oggi? Cosa ne dici?
Molte persone si lamentano che la Bibbia farebbe bene se diventasse ancor di più scientifica. Invece ti dimostro con delle prove che la Bibbia è più scientifica mille anni luce più avanti che la scienza medesima.
Posso andare avanti su questo discorso fino all'infinito. Ma vorrei limitarmi fino qui, riportando alcuni esempi per spiegare che la Bibbia non è vero che è "in-scentifico".
Se Gesù di Nazareth era un uomo, perché bisogna credere in lui? Ad un uomo qualsiasi in realtà c'e poco da fidarsi, in quanto, ci può essere qualche truffa ed imbroglio, per cui bisogna stare alla larga come il detto popolare: "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio".
Credere in Gesù di Nazareth non basta ancora per essere salvato? Direi di no. Ti faccio una domanda anche io: ci basta credere che gli alieni esistono davvero? Quindi darò credito a tutto questo anche se non ho nemmeno conosciuto un testimone che abbia parlato con uno di queste immaginari creature? Tu dici di no. Anche io sono come te, non basta a me credere che Gesù è vivo ed è risorto se non avessi dei testimoni oculari che essi possono testimoniare a men che egli esiste davvero.
Credere in Gesù è fondamentale, amare e credere la Chiesa è sacrosanta verità, ma per salvarsi, non basta essere capace di dire: "Signore, Signore", ma occorre le opere di carità.
Questi canti li ascolto tutti i giorni, mi danno tanta pace e serenità.
(Clara D'Andrea)
Che dire: io scriverei un libro per poter condividere ciò che mi è stato trasmesso interiormente, sia nell'ascolto che nel vostro parlarre Padre Bobby. Siete la mia gioia di nome e di fatto vi adoro tutti e vi aspettiamo.
(Elisa Leccese)
Caro il nostro Padre Bobby e gruppo, io sono commossa solo a pensare tutto quello che ci regalate ogni volta che venite a fare concerto di preghiera, penso a come mi sento felice, a come riesco ad essere serena, carica di una gioia interiore molto salutare. Mi sento guarita, mi sento volare, tornate presto.
(Lucia Zangrillo - Formia)
Leggendo le testimonianze condivido anche la mia.Quando vi sentivo cantare pensavo: Che meraviglia una vera connessione diretta con Leggendo le testimonianze condivido anche la mia.Quando vi sentivo cantare pensavo: Che meraviglia una vera connessione diretta con Dio, nel canto, nella preghiera, in tutto; i vostri occhi pieni di gioia , quella gioia che si rispecchiava nei nostri occhi. Grazie Gesù, grazie Padre Bobby ,grazie a tutti voi. (Rita Manlus Cagliari)
Io vivo una vita condizionata da tutte le cure mediche che faccio durate il giorno dovendo stare a letto. Ma chi se non voi, mi poteva dare tutta la forza di volontà che mi ritrovo. E vero Gesù sceglie i piccoli, voi portate Gesù in mezzo a noi ogni volta che venite con i vostri canti, la vostra gioia grazie. (Rosanna Sgroi Lentini)
Chiedete informazione per ulteriori chiarimenti circa la modalità in cui si svolgerà il nostro concerto nella parrocchila.