Metodi innovativi per annunciare Cristo
I vari metodi innovativi
Esistono dei metodi innovati come
annunciare
Cristo in questo mondo modernizzato: uno è
l’annuncio
di testimonianza della propria fede e gioia nel Signore risorto nella Liturgia
domenicale, due è la testimonianza del proprio comportamento nei confronti dei poveri e dei bisognosi, terzo è
l’annuncio
di gioia fatta tramite la partecipazione attiva nei social media, quarta è l’annuncio di Cristo con i canti svolto nei concerti durante le occasioni di feste parrocchiali.
Il fenomeno di neo-paganesimo
Il mondo secolarizzato ha partorito certamente molte persone atei, agnostiche e materialiste, creando nel mondo un atmosfera di crisi di fede da parte della maggior parte dei battezzati. Una volta, la Fede era al centro della vita nella famiglia, ora invece, il focus dell’attenzione non lo è più alla Fede ma al materialismo. Questo fenomeno è un cambiamento di tendenza e di mentalità da parte dei credenti, soprattutto in questo mondo ormai tutto è digitalizzato: la tecnologia ha imperato in tutti settori pubblici e privati.
Di fronte a questo fenomeno, spese volte ai pastori, gli fa venire la tentazione di voler giudicare la storia e i propri fedeli, soprattutto quelli che si sono allontanati dall'assemblea. Ma non sicuramente gli hanno ripudiato la fede, di fatto ancora credono anche se a modo proprio. Non si rendono più conto della necessità di dover partecipare all'assemblea liturgica in cui tiene ancora l’entusiasmo di voler esercitarsi la propria fede, ma invece, credono in modo fai da te. Il fenomeno di neo-paganesimo ed apostata da parte di alcuni battezzati, ha fatto sì che, ognuno creasse la propria religione personalizzata. Il mistero della libertà umana è davvero formidabile da questo punto di vista.
Non va cambiato il vangelo ma gli strumenti
In questa società per definizione è liquida, ha fatto sì che la chiesa si è trovata con delle nuove sfide da poter affrontare: in che modo poter introdurre
l’annuncio
di Cristo risorto in un mondo che è cambiato. Non vuol dire che va cambiato il vangelo con i suoi dogmi, ma bisogna cambiare piuttosto i metodi in base all'esigenza del’uomo moderno. Il contenuto è l’annuncio del Vangelo, ma i metodi sono gli strumenti da utilizzare come poter avvicinarsi all'uomo.
Capisco che da parte dei pastori, gli potrà venire la tentazione di dover lamentarsi in quanto, i credenti si sono completamente allontanati dall'esercizio della propria fede, ma non ha sicuramente rinnegato -per fortuna la propria fede. Sono sempre presenti durante la festa patronale, e in qualche occasione tipo: il battesimo, cresima, matrimonio e funerale ecc., essi sono sempre lì pronti a partecipare e a pregare insieme con la comunità anche se in modo segregato.
Dio sempre governa l’universo
Si può anche accettare qualche lamentela da parte dei pastori a riguardo, ma non si può vivere da nostalgico costantemente. Il mondo è ormai cambiato, bisogna avere il coraggio di cogliere i nuovi metodi proposti a noi da parte della tecnologia e della digitalizzazione; in che modo dobbiamo annunciare con entusiasmo Cristo: pur stando in un mondo evoluto. I pastori non aspettano le pecore ma essi vanno da loro e li accompagna pian piano verso i pascoli erbosi che è Cristo.
Cristo Gesù è il nostro Pastore è unico e sempre presente, lo Spirito Santo che governa l’universo: non è andato in pensione. Siamo sempre noi membri della Chiesa a dover guidare la storia dell’umanità con la Parola di Dio, con la
liturgia
ecc. Siamo sempre noi pastori: “il padrone del tempo”, nel senso che, con il
calendario
liturgico, noi dirigiamo il tempo e il fenomeno nel globo, con ciò, anche i non credenti sono inclusi. Quando arriva il Natale, tutti festeggiano: anche quelli che non appartengono alla nostra stessa fede. Addirittura, anche i musulmani partecipano e danno gli auguri di buon Natale. Figuriamoci anche i miscredenti, partecipano allo spirito della festa, non si possono fare a meno.
Gli eventuali cause della diaspora
Ci sono tanti fattori o cause per cui, uno non esercitasse più la propria fede professata nel battesimo, occorre indagare quale potrebbe essere la causa del fenomeno: senza essere condizionato dalla storia del tempo. Non è un bene per la chiesa dare colpa a qualcuno: sia ai pastori ossia ai fedeli laici che sono assenti. Anziché piangere addosso, non bisogna mai stancarsi di fare del bene, occorre cercare i rimedi per poter evangelizzare sempre e costantemente: anche con l’uso degli strumenti innovativi. È un dato di fatto che esiste la cosiddetta: crisi di fede, ma non è nemmeno giusto arroccarsi in un sistema tradizionale e piangendosi addosso.
Prima di tutto, siamo figli della nostra storia, il contesto della nostra vita si cambia e si modella secondo le nuove esigenze e il fenomeno del secolo. Il
pastore
è saggio -se restasse felice nella storia in cui vive-, sappia adeguarsi ai cambiamenti, colga gli strumenti innovativi per evangelizzare. Egli resta sempre accanto al suo gregge - anche se costretto a vivere in un contesto nero ed ingiusto-, ma funge sempre da vero pastore di Cristo.
Meglio il discernimento che essere nostalgico
In questo contesto culturale socio-economica in cui il mondo si è trovato, è ormai deciso dalla storia che dovremmo vivere in una condizione del genere: adattandoci ai tanti metodi innovativi proposti a noi dalla storia: riferendomi agli strumenti tecnologici rapidamente si evolvono. Il pastore è costituito da Dio come colui che sorveglia il gregge, che abbia la capacità di discernere come poter vivere
pastoralmente
in un mondo secolarizzato, senza mai essere divorato dalla sua mentalità negativa. Comunque, resta sempre il faro dell’isola in cui tutti i navigatori posso prendere spunti da riferimento nella loro esistenza.
Il faro può essere vecchio ed antiquato, ma non deve smettere mai di dare la sua luce. Semmai, dovrebbe adattarsi alle nuove tecnologie per far sì che la sua luce, sia più luminosa e all'avanguardia. Bisogna studiare bene questo fenomeno della società digitalizzata, in che maniera dobbiamo far sorgere nuovi metodi di
evangelizzazione: - anche gridare nelle piazze (come faceva San Paolo ad Atene), senza dover mai spegnersi nella rassegnazione sterile.
Il mondo digitalizzato accresce la solitudine dei pastori
Per non essere caduto nel fenomeno della rassegnazione, abbiamo i modelli della vera modernizzazione: i santi, erano sempre i fari luminosissimi che addirittura anche oggi, la loro luce e la loro fama non si è mai estinta. Prendiamo da loro la viva ispirazione, altrimenti, il fenomeno tecnologico, pur di migliorare i contatti sociali, ma divenuti suscitatori della solitudine: soprattutto per chi non ha saputo cogliere il cambiamento con saggezza e razionalità.
La tecnologia è bella ma stimola alla solitudine. La vera amicizia si è virtualizzata, ed è diventata un amicizia edulcorata, fragile e evanescente. La comunità
parrocchiale
resta comunque il punto di riferimento e d’speranza, come creare una vera famiglia fondata sulla vera fraternità (non virtuale) che da parte dei pastori va valorizzata sempre. Il parroco è il padre e i
parrocchiani: vicini e lontani sono i suoi figli. Sappia aspettare e stare con loro e soprattutto con chi è lontano dalla comunità: questo è il vero pastore che sappia scegliere dalla sua rete i pesci buoni e i pesci cattivi. Con il suo discernimento, butta al mare i cattivi e conserva i buoni nei canestri. Per dire, che i pastori sono sempre se stessi, senza mai essere condizionato dal modernismo: ma usa il modernismo come strumento per
annunciare
Gesù Cristo risorto in una società liquefatta.
P. Bobby Calunsag