GESU' AMICO VERO
Io ho un amico il suo nome è Gesù
non viene dal mondo ma egli è del Cielo
è sceso da suo Regno se vuoi venire anche tu
non digli mai di No per non perdere il treno
e ti porta diretto verso il suo Regno.
Dai digli di Sì rispondigli così
e mai dire di No non ti deluderai
se tu dirai di Sì felicità avrai.
Ora hai capito cosa sarai anche tu
nel mondo tu sei triste nel Regno sei felice
oggi sei nel tempo domani tu sei eterno
la morte non avrai perenne vivrai
egli è la tua luce e tu non spegnerai.
Spiegazione del brano
Il canto è composto con l'intento di sottolineare l'importanza del Fiat di Dio all'uomo, in più il Fiat di Maria sul piano della salvezza. Il significato della parola "Fiat" che vuol dire: Sì. La risposta di Dio è sempre il Sì, mai no. Grazie al Sì di Gesù, noi abbiamo ottenuta la salvezza in maniera gratuita, per cui il canto voleva dire che Dio è un'amico vero in quanto, fedele.
Mi ha colpito la frase del Papa emerito Benedetto XVI scritto nella sua lettera dedicato alla Fede, tra l'altro, era anche l'anno in cui è stato scritto l'enciclica: Lumen Fidei. Il Papa afferma - citando l'enciclica: "il Sì è la massima espressione della libertà", chi è libero non teme di rispondere Sì alla proposta di Dio. Con il Sì, si realizza la propria vita. Al contrario di lucifero, in cui, anziché rispondere a Dio Sì ha risposto invece il No. Il No potremo dire come espressione massima della schiavitù, se il Sì esprime la libertà, allora lucifero, con la sua risposta si è auto-distrutto.
Nel canto, contiene un concetto che ho sottolineato riguardante Gesù come Amico vero, contrasta l'opposto: amico falso. Come nell'amicizia umana, colmo di limite. E' fragile l'amicizia dell'uomo nei confronti del suo prossimo, non sempre esprime la vera sincerità, è raro trovare un'amicizia che dura lungamente, e che, non è mai subito nessun cambiamento ne si è fluttuata.
Oggi sei amico caro per me, ma poi l'indomani è capace che si potesse ribaltare. Come dice nella Scrittura che ci sono amicizie di convenienza quando ti trovi nell'abbondanza, invece quando ti capiterà una sciagura e qualche sventura quei amici si dileguano. L'uomo è capace di cambiare la sorte di un'amicizia e può trasformare ipocrita, dopo averti sfruttato al massimo, questi ti abbandonano.
Gesù è l'unico Amico autentico e vero, è un'amico fedele e solidale, è veritiero e non ti lascia mai, resta sempre a tuo fianco perché sincero ed amorevole. Non guarda l'esterno o per sentito dire, ma egli scruta la profondità del cuore, ne capisce e ne conosce i pensieri di ciascuno. Nonostante che riceva il torto, non risponde con la stessa cifra il torto subito, anzi, è capace di donare se stesso pur di rimanere fedele fino alla fine.
Lui pronto sempre e ci aspetta, anche se tante volte, ci comportiamo da sordi, ciechi e muti nei suoi confronti, ma lui non ci molla. Nel vangelo lui lo dice: "ciò che il Padre mi dà non lo respingerò", come atteggiamento amichevole fino alla fine, nessuna creatura sarà respinto da lui perché non è venuto per giudicare ma solo per salvare. La venuta di Gesù non è fatta per scegliere le persone quello che voleva, tutti sceglieva, è capitato anche il traditore lui ha scelto. Ma poi questo, è diventato un nemico mortale di lui.
Mi è venuta l'ispirazione, per cui ho voluto mettere in evidenza nel brano: Amico vero, in quanto, Gesù è un uomo speciale, lui non proviene dalla terra ma dal Cielo. Era nel Cielo insieme con i suoi angeli beati, ma solo per amore nostro, egli ha deciso di scendere quaggiù per fare l'amicizia con tutti, ma alla fine, solo i poveri e i semplici hanno avuto l'accortezza di volerlo bene davvero, il resto dimostravano solo ipocrisia.
Facendosi uomo simile a noi - tranne il peccato, si comportava vero uomo con dei sentimenti, che piange, che compatisce; aveva tutta la caratteristica di un vero umano. mio canto il fatto di questo amico vero che non è semplicemente un uomo proveniente dalla terra ma dal Cielo stesso. Pur essendo Creatore dell'uomo, si è fatto uguale a noi, non lo dimostrava di essere un regnante: vestito di porpora e coronata d'oro come altri potenti sulla terra, ma lui dimostrava di essere umile servo di tutti.
Per questo, se per te Gesù fosse un vero amico, non dovresti perdere quest'occasione favorevole, per il quale, dirai sempre di Sì alla sua chiamata. Dire di No a Gesù vuol dire, non vivere in sintonia con lui nella sua Divina Volontà. Il dire No, non è semplicemente il fatto del tuo rifiuto alla sua proposta, il fatto è hai perso l'occasione di ottenere il Vero Amore da parte sua. Gesù è davvero innamorato dell'uomo, non voleva stabilire solo una semplice amicizia come fanno gli uomini, ma egli vuole stabilire una alleanza d'amore tra lui e l'uomo. Questa amicizia che lui propone è profondissimo e nobile. Perché, dunque perdere questo tipo di proposta?
Non bisogna mai dire di No, ma dire solo Sì, per non perdere tutto l'occasione che lui ci offrirà. Ho scritto in maniera metaforica: "dirai di Sì per non perdere il treno", il treno è un mezzo moderno che porta diretto verso la tua destinazione. Il che vuol dire, "treno" è il mezzo che Gesù ha preparato per trasportarci verso il Cielo. Vuole condurci verso la destinazione più bella, più sublime che è la capolinea finale: la destinazione celestiale.
La parola "treno" l'ho usato per farci capire che, ci sono già state molte occasioni che Gesù ci ha proposto, ma noi siamo stati sordi al suo richiamo, e volutamente li abbiamo respinto, di conseguenza, siamo punto da capo. Il treno non è altro che l'invito esplicito di Gesù alla conversione: "convertitevi e credete al vangelo". Tale invito, resta sonante, e costantemente ci chiama come campanello urlante alla sua sequela.
Il treno di Dio nei tempi antichi era l'arca di Noè. Oggi, il treno di Gesù è il suo Volere Divino: la sua proposta d'amore per il cielo. Gesù ci chiama a credere prima di tutto che egli ha mandato il Padre per noi, poi il fatto di salire sul mezzo, è un richiamo alla conversione, conversione vuol dire: rivestirsi della mentalità che è Cristo. Non è diverso i tempi di Noè e del nostro tempo presente, se noi rifiutiamo questa volta al richiamo di Gesù, capiterà anche a noi quello che hanno avuto quelli uomini che prendevano in giro Noè, poi sono loro stessi a richiamarlo perché stavano affogando.
Per salire sull'Arca, basta la fede e l'adesione, ma la superbia: l'umano volere è quello che tradisce l'uomo con le sue stessi mani. La vita superba, accieca l'uomo a non vedere la luce di Dio che è il bene. L'uomo continua ad indurirsi, ottusi che nessuna cosa al mondo la fa cambiare la testa quando s'impunta. Il mistero dell'umano volere così profondo che nemmeno Dio sarebbe in grado di penetrarla e ribaltarla tutto di Divin Volere.
Nel brano ho scritto che siamo tutti invitati a rispondere sempre Sì all'amore di Gesù, come qualità che noi possediamo, quando la esercitiamo in corrispondenza alla Volontà Divina, allora diventerà espressione alta della libertà, dice il Papa Benedetto XVI. Solo il Sì dell'uomo è il segreto della sua piena realizzazione di se stesso, quel Sì che pronuncerà, vuol dire adesione perfetta al progetto Dio.
Da quel Sì a cui ha dato risposta, sgorgherà la sorgente della felicità che il mondo non potrà mai dare. Dal Sì sorgerà tanta benedizione dal cielo, e dal Sì l'uomo ritrova la strada verso la propria casa, come ha fatto il figlio prodigo di rientrare a casa di suo padre. Il Sì, implica il ritorno alla sorgente della felicità, questa volta non andrà più a fare come garzone, ma come vero figlio.
Dire di Sì a Gesù vuol dire anche è obbedienza alla Chiesa: nella persona dei suoi ministri. Se il Sì ti ha fatto felice e ti sei realizzato, non c'è motivo per cui debba rispondere: No alla chiamata di Gesù. Anche la chiamata al dolore è un invito alla santificazione. La sofferenza è un invito a dover partecipare alle stessi sofferenze di Cristo sulla Croce, per un fine unico: la salvezza. Non ti pensare che la vocazione alla vita vale solo perché confortevole e senza sfida ne provocazione, il percorso stradale è colmo di insedia.
Io come programma di vita, quando i miei superiori mi davano la proposta, subito rispondo il Sì anche se non è sempre facile in quanto, comporta una rinuncia della propria volontà, ma dopodiché si presenta le benedizioni dopo il Sì: si aprono nuovi opportunità e nuove proposte. So che dietro il Sì, ci sono sorpresi e ci sono gioie che attendono, non si vede all'inizio, ma poi man mano che il corso dei tempi si va maturando, la gioia di aver detto Sì comincia ad avere i suoi primi frutti.
Ogni atto di obbedienza è sempre un atto di fede, non si può rispondere Sì liberamente senza la fede. Solo chi ha fede agisce e risponde felicemente alla chiamata. Bisogna sempre rispondere il Sì per non perdere la felicità che Dio ha preparato. La prontezza nel rispondere alla chiamata di Dio, che viene da un superiore, è una occasione speciale per l'anima: di essere sempre tutto di Dio.
Il dire No, si fa assomigliare a lucifero, ma il dire il Sì fa assomiglia alla madre celeste, la quale, ha vissuto solo della Volontà Divina, persino era sotto la croce, ella ha costantemente pronunciato il suo Fiat alla Volontà Divina. Si nota poi le conseguenze del Sì di Maria, Dio gli ha concesso tutto il privilegio di essere Madre di Dio, ha percorso sulle stesse strade del Figlio: l'Assunzione poi divenuta Regina degli Angeli e dei Santi. Il Sì davvero produce frutti abbondante del Paradiso, invece il No, notiamo anche in che modo gli angeli decaduti hanno raccolto i frutti del loro opere, sono finiti nel nulla.
Nell'ultima strofa ho sottolineato il fatto che, conoscendo Gesù come amico vero e la sua amicizia è eterna, quindi non scompare mai. Egli ci propone di dire sempre Sì, e non dire mai No a qualsiasi Volontà di Dio. Rende la tua vocazione felice quando rispondi sempre alla sua chiamata il Si. La vocazione sono molteplice: vita consacrata o sposata, ambedue ha una finalità: il Regno di Dio. Solo nel Sì, noi possiamo trovare la vera letizia e la realizzazione di noi stessi, della nostra vocazione, il No, implicherebbe il fallimento.
Noi viviamo in questo mondo triste ed angosciato a causa della nostra passione, fragilità e miseria umana. Tuttavia, Gesù ha promesso il suo Regno per tutti noi gratuitamente, occorre solo il nostro dire: Sì non c'è altro. La sua amicizia dimostra a noi con la promessa che saremmo diventati erede, coerede di Cristo del suo Regno. Se oggi tu sei triste domani tu sei felice, perché quel giorno si realizzerà il suo progetto di farci partecipare alla sua gioia eterna. Di fatto, noi siamo provvisorio in questo mondo, fra poco, secondo il tempo prestabilito per ciascuno di noi, scompariremo da questo mondo, l'unica speranza che abbiamo sta nella promessa di Gesù.
Non dobbiamo dimenticare che noi siamo esiliati, siamo ancora in attesa del nostro ritorno alla Patria beata. Quella Patria che non abbiamo nessuna visione reale, solo in quel giorno sarà svelato a noi. Nel Regno del Padre, ci attendono molti nostri fratelli, i nostri Angeli, la Trinità Sacro Santa, la Mamma celeste tutti. Gesù ha promessa la vita eterna, quale vita che non ha fine; a differenza della vita di quaggiù: tutto finisce e tutto si scompone, ma nella vita dove abita Cristo, sarà una vita vera e duratura.
Manteniamo dunque la nostra professione di fede in Cristo Gesù, senza mai perdere di vista il nostro destino eterno. Se siamo in Cristo vivremo sempre con lui, impariamo ogni giorno ad uscire dal mondo tenebroso dell'umano volere. Avremo la luce che non spegnerà, sarà sempre alimentato dallo Spirito Santo, e sarà lui a conservare con il suo amore che il fuoco del suo Volere Divino resti arda per sempre. Non è come le lampade delle cinque vergini stolte, le quali, stavano per spegnersi in quanto mancava l'olio.
Ora abbiamo capito che cosa significa: il vero amico Cristo. Non si può trovare uno simile a Gesù altrove, ma lui che ci ha cercato e, noi abbiamo la conoscenza di lui: grazie al nostro battesimo. Gesù vero uomo e vero Dio non ci deluderà mai perché, non può rinnegare se stesso, siamo noi che con il nostro umano volere spese volte lo abbiamo rifiutato. La nostra fiducia dunque, sarà tutto in Dio in Cristo Gesù non agli uomini. Fidarsi degli uomini rende maledetto la vita dell'uomo come dice il profeta Isaia: "maledetto l'uomo che confida nell'uomo, ma benedetto piuttosto l'uomo che confida nel Signore". Manteniamo dunque la nostra fiducia in Cristo, il nostro Amico vero che non sa tradire mai, e ha sempre fiducia in noi, anche se molte volte lo abbiamo tradito con la nostra fragilità umana.
Fr. Bobby Calunsag